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Da Human AI Pin a R1 Rabbit: i flop dei dispositivi di AI generativa

Sono prodotti che in Italia probabilmente non vedremo mai (se non in quantità molto limitate), ma per una volta possiamo essere contenti invece che dispiaciuti. Dalle informazioni disponibili online, Humane AI Pin e Rabbit R1 sembrano essere due dispositivi mediocri.

Presentati all’inizio dell’anno come “i dispositivi che rimpiazzeranno gli smartphone” e la prossima grande innovazione tecnologica, questi assistenti personali indossabili con intelligenza artificiale non funzionano come promesso. Non rispettano le aspettative, soprattutto considerando il loro costo.


Il Rabbit R1 è un dispositivo generativo AI portatile, simile per dimensioni e forma a un telefono. Ha un piccolo schermo touch e un pulsante, che deve essere premuto per dare comandi vocali al dispositivo. Può rispondere alle domande (proprio come ChatGPT), ma a differenza di ChatGPT può anche riprodurre musica, prenotare un taxi, ordinare cibo, ecc., a patto che si colleghi l’R1 ai vari servizi utilizzati sul telefono. Si tratta di un dispositivo AI generativo da 200 dollari.

L’obiettivo del Rabbit R1 è diventare un assistente AI versatile che può imparare a svolgere qualsiasi compito richiesto dall’utente. Attualmente, però, non è ancora chiaro se potrà davvero sostituire uno smartphone. Le sue funzioni comprendono la presa di note, la traduzione in tempo reale, la navigazione web e altro, ma molte di queste caratteristiche sono ancora in fase sperimentale. Le prime recensioni sono state scettiche, definendo il dispositivo “poco utile” e facilmente sostituibile da un’app per smartphone.


Il fallimento di R1 Rabbit non è isolato. Dopo anni di sviluppo, Humane ha lanciato a inizio aprile un dispositivo indossabile da 700 dollari, l’AI Pin, che punta sull’AI per eliminare la necessità di utilizzare diverse app. Questo dispositivo può eseguire varie funzioni come riprodurre musica, tradurre testi e calcolare il contenuto proteico degli alimenti, il tutto senza un display tradizionale, promettendo di ridurre il tempo trascorso davanti allo schermo.

Tuttavia, l’AI Pin di Humane è stato accolto con critiche negative. Wired US gli ha assegnato un punteggio di 4 su 10 e lo youtuber Marques Brownlee lo ha definito “il peggior prodotto mai recensito”. La cofondatrice e CEO di Humane, Bethany Bongiorno, si è scusata pubblicamente e ha promesso miglioramenti futuri. Inoltre, è emerso che il dispositivo potrebbe rischiare di prendere fuoco, peggiorando ulteriormente la situazione.


Molte startup hanno fatto promesse esagerate in fase di marketing per poi deludere con prodotti scadenti. Competere nel settore dell’hardware è particolarmente difficile, soprattutto contro giganti tecnologici come Meta, Google, Microsoft e Apple.

Le grandi aziende possono permettersi di perdere denaro lanciando nuovi prodotti, mentre le startup devono fare centro al primo tentativo. Le startup hanno una sola possibilità di successo, mentre le grandi aziende possono fare più tentativi. Le probabilità di ottenere ulteriori finanziamenti dopo un fallimento costoso sono basse.

La sensazione è che entrambi i dispositivi siano stati messi in vendita troppo velocemente, dopo una campagna pubblicitaria convincente che ha attirato molta attenzione e consensi. La domanda è: perché non aspettare altri 2-3 mesi per rifinirli meglio sia a livello di software che di hardware?

La fretta potrebbe essere legata alla paura di quello che potrebbero fare Apple e Google. La sensazione è che ciò che fanno AI Pin e Rabbit R1 possa essere fatto tranquillamente dagli smartphone, con l’unica differenza che questi dispositivi integrano un’IA. Tuttavia, questa IA non ha accesso ad alcuni dati fondamentali dell’utente per poter essere effettivamente utile come assistente personale: non può prenotare una vacanza, comprare un libro su Amazon o acquistare un paio di scarpe online, poiché non ha accesso ai dati della carta di credito, che invece sono presenti sugli smartphone, a cui Apple e Google hanno accesso.

Cosa accadrà entro meno di un mese, quando Google e Apple, durante gli eventi I/O e WWDC, annunceranno le loro nuove IA o l’integrazione delle loro IA esistenti in Android e iOS? Questi prodotti diventeranno inutili, perché tutto ciò che teoricamente fanno potrà essere fatto meglio e più facilmente attraverso lo smartphone che le persone utilizzano quotidianamente. Lo smartphone continua a confermarsi come l’oggetto più utile ed efficace per la comunicazione fra noi e la Rete.