Il passaggio a nuove forme di energia è necessario ora più che mai se vogliamo raggiungere la famosa neutralità climatica nel non più così lontano 2050. Per far questo servono persone, un’esigenza che vediamo riflessa nel mercato di lavoro dove aumenta la richiesta per il settore delle energie rinnovabili.
Alcuni dati sul settore energetico
Il LinkedIn’s Economic Graph ci lascia alcuni dati grazie al suo ultimo rapporto Energy Workforce Trends and Outlook. In particolare viene analizzato l’andamento del mercato dell’industria Petrolio e Gas rispetto a quella dell’energia rinnovabile tra il 2016 e il 2023.
Sebbene Petrolio e Gas rimane l’industria con il maggior numero di assunzioni è anche vero che il trend è in negativo con una riduzione del 21% del personale tra 2016 e 2023. Invece, nel settore delle energie rinnovabili, vediamo un aumento del 26% della forza lavoro.
Lo scenario internazionale
In testa alla classifica c’è la Danimarca che conta una forza lavoro occupata nel settore delle rinnovabili pari allo 0.72% contro lo 0.14% italiano.
La Svezia è un altro modello da prendere come esempio con una crescita della forza lavoro impegnata nel settore delle rinnovabili dell’89% tra il 2016 e il 2023.
La situazione in Italia
Siamo ancora in una situazione dove il settore del petrolio e gas offre 5 volte la mole di lavoro rispetto alla controparte rinnovabile, ma teniamo a mente che nel 2016 il rapporto era di 7 a 1.
L’industria del petrolio ha visto una diminuzione del 16% del personale, mentre le energie rinnovabili segnalano un aumento del 22% dal 2016. Si tratta però di una transizione più lenta rispetto al panorama internazionale come abbiamo visto poco prima.
Il futuro del lavoro è nelle energie rinnovabili? Dai dati sembra che il trend continuerà la sua crescita.
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