Avrai sicuramente sentito spesso dire che la lettera di presentazione è importante se non fondamentale. Allo stesso tempo altri sostengono che sia inutile perché i recruiter la ignorano o addirittura i software di screening non la leggono (ebbene sì esistono sistemi automatizzati per analizzare i CV).
Lettera di presentazione: è necessaria?
La verità è che la vera forza della lettera di presentazione è la sua unicità. Non serve a niente fare un copia e incolla di modelli prefatti. Devi trasmettere la tua persona e la tua motivazione per quella posizione e/o azienda.
Questo è però altrettanto vero per il tuo CV e per il tuo profilo LinkedIn. Devi distinguerti dagli altri, vendere la tua persona e usare tutti gli strumenti possibili per promuovere la tua immagine.
Se quindi è vero che la lettera potrebbe risultare superflua per alcune candidature (soprattutto se non viene letta) è anche vero che rappresenta uno strumento incredibile perché si tratta letteralmente della tua prima interazione con il recruiter (immagina di iniziare un colloquio con una frase preimpostata).
Quindi per essere preparati ad ogni evenienza è bene avere una lettera di presentazione pronta e personalizzata ad hoc per ogni singola offerta di lavoro.
Come scrivere la lettera di presentazione?
Ricordati lo scopo principale: vendere la tua persona. Il tuo obiettivo è quello di catturare l’attenzione in modo da ottenere un colloquio conoscitivo. Procediamo per punti:
- Prima di candidarti informati accuratamente sulla posizione e anche sull’azienda (se possibile)
- Cerca di non scrivere troppo, la maggior parte dei tuoi contenuti è già nel tuo CV
- Non commettere errori di ortografia. Scrivi la lettera usando un correttore automatico (su Word o Documenti Google ad esempio)
- La trasparenza viene premiata. Parla delle tue debolezze, dei tuoi difetti e di come hai intenzione di migliorarti, magari proprio con la nuova esperienza lavorativa!
- Scrivi in modo semplice. Frasi brevi, evita i verbi passivi se puoi e non creare “muri di testo”: basta che metti uno spazio tra i singoli paragrafi (proprio come viene fatto in questo articolo!)
- Spiega perché ti sei candidato per la posizione, qual è la motivazione che ti ha spinto a scegliere quell’offerta: ricorda di essere onesto!
Inoltre puoi strutture la lettera in 3 punti principali:
- Introduzione: Saluta l’interlocutore, scrivi il tuo nome, cognome, luogo e ricorda la posizione per la quale ti sei candidato.
- Testo principale: qua devi distinguerti dagli altri spiegando perché sei la persona giusta per quel ruolo. Puoi accennare alcune esperienze che hai avuto (ma proprio un accenno), ma soprattutto quali sono le tue soft skill che ti rendono il candidato ideale.
- Conclusioni: ringrazia per l’attenzione e dai la tua disponibilità per un colloquio
Come scrivere una lettera di presentazione per una candidatura spontanea?
In questo caso devi veramente puntare sulla tua creatività. Con le candidature spontanee c’è la concreta possibilità di non ricevere una risposta perché queste hanno un livello di priorità inferiore rispetto alle candidature dirette.
Il vantaggio della candidatura spontanea è che puoi accedere a tutte le informazioni disponibili sull’azienda. Sapendo questo puoi capire i suoi valori, mission e obiettivi. Il tuo profilo deve poter soddisfare questi bisogni.
Descrivi accuratamente le tue motivazioni che ti hanno spinto a candidarti e perché hai scelto proprio quell’azienda. Immagina di dover rispondere alla classica domanda “Perché vuoi lavorare con noi?”.
Usare i modelli preimpostati o no?
Sicuramente l’utilizzo di un modello predefinito può risultare comodo per rispondere agli annunci più velocemente. Però consigliamo di personalizzare il più possibile il contenuto per potersi distinguere nell’oceano di mail (probabilmente preimpostate) che le aziende ricevono.
Puoi ispirarti a dei modelli, ma non limitare la tua creatività. La tua unicità traspare anche dal tuo modo di comunicare.
Ricordati che difficilmente sarai l’unico candidato in possesso delle hard skill richieste dalla posizione. Sono le soft skill e la motivazione a renderti migliore degli altri. Ed è proprio questo che i recruiter cercano nei nuovi talenti.