Oasis Labs è la startup fondata da Dawn Song, professoressa alla Berkeley EECS in California. La società sta costruendo una piattaforma basata sulla tecnologia della blockchain, che consenta di ridurre alcuni dei problemi di privacy e sicurezza che sono nati a seguito della diffusione dei cloud ed internet, così da consentire alle persone di riprendersi il controllo dei propri dati personali presenti online.
Qual è il problema?
Le idee di Oasis Labs sono state testate inizialmente installando nuove garanzie per la privacy in Uber (la società di trasporti automobilistici), dopo che nel 2014 fu scossa dalla scoperta che la direzione e gli impiegati spiavano gli spostamenti dei propri clienti. Tale vicenda portò Uber ad impegnarsi con il procuratore generale dello stato di New York, a prendere provvedimenti per proteggere le informazioni sulla localizzazione dei clienti.
Ciò avvenne tramite la costruzione di uno strumento open source, che limitava quanto gli impiegati potessero conoscere riguardo ai propri clienti a seguito dell’analisi dei loro spostamenti. La tecnica usata è chiamata differential privacy, ed è stata disegnata per proteggere l’identità degli individui anche quando i dati sono stati presumibilmente anonimizzati. Con questo sistema, gli impiegati possono fare delle query su un database per determinare ad esempio i recenti spostamenti dei rider in una particolare area.
Quindi l’algoritmo valuta il rischio che l’operazione divulghi informazioni sensibili, così immette dei “rumori casuali” in modo da neutralizzare quel rischio. Più rischio c’è e più “rumori casuali” vengono immessi. L’Uber differential privacy software non utilizza ancora la blockchain, ma se lo facesse secondo Song, migliorerebbe la privacy e la sicurezza del sistema aziendale.
Perché blockchain e privacy?
Oggi grazie alla tecnologia sviluppata da Oasis Labs (specificatamente creata per attivare computazioni in cloud che danno precedenza al rispetto della privacy), se una società costruisse un sistema aziendale di privacy o sicurezza collegandolo alla blockchain di Oasis, sarebbe in grado di fornire assicurazioni criptografiche ad un’altra società (o ai suoi clienti) e così via. La piattaforma di Oasis può pure ospitare piccoli programmi, smart contract che mediano le transazioni tra differenti società/persone (similarmente ad ethereum).
Song ha inoltre dichiarato come la startup sia entrata in dialogo con alcune organizzazioni del mondo della finanza, salute, e-commerce, al fine di far utilizzare subito la piattaforma quando tra un anno sarà pronta. Potrà infatti essere usata nell’e-commerce, per le società interessate a costruire controlli interni per la privacy, per esempio condividendo con i partner più informazioni sulla supply chain e allo stesso tempo proteggere le informazioni commerciali sensibili.
Un altro progetto riguarda invece la costruzione di una via per migliorare la salute dei pazienti, attraverso la donazione di dati sanitari per le ricerche che utilizzano meccanismi di machine learning, sapendo che grazie alla tecnologia di Oasis, i dati non verranno utilizzati per altri usi.