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Senato approva il Ddl delega sull’Intelligenza Artificiale

Il Senato ha dato il via libera al disegno di legge delega sull’Intelligenza Artificiale con 85 voti favorevoli e 42 contrari. Tuttavia, la seduta non è stata priva di tensioni: l’opposizione ha duramente contestato il respingimento di un emendamento del Partito Democratico (Pd) riguardante la gestione dei dati strategici degli italiani. La polemica si è ulteriormente accesa a seguito di una presunta telefonata proveniente da Palazzo Chigi, che avrebbe influenzato le decisioni della maggioranza.


ddl AI

Uno dei punti più dibattuti è stato l’emendamento del Pd che proponeva di limitare la conservazione e la trasmissione dei dati strategici degli italiani ai soli server presenti sul territorio nazionale e a satelliti sotto controllo europeo o nazionale. La maggioranza ha bocciato questa proposta, suscitando le critiche di diversi esponenti dell’opposizione, tra cui Francesco Boccia (Pd), Antonio Nicita (Pd), Matteo Renzi (Italia Viva) e Stefano Patuanelli (Movimento 5 Stelle). I senatori hanno accusato il governo di subordinare le proprie decisioni alle indicazioni provenienti dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.


Il disegno di legge si concentra su cinque aspetti fondamentali:

  1. Strategia nazionale sull’Intelligenza Artificiale
  2. Definizione delle autorità di controllo e vigilanza
  3. Misure di promozione e sostegno alla ricerca
  4. Tutela del diritto d’autore in ambito IA
  5. Normative penali per l’uso illecito dell’IA

Il provvedimento prevede inoltre una delega al governo per adeguare la normativa italiana al Regolamento UE in materia di IA, con particolare attenzione all’alfabetizzazione digitale dei cittadini e alla formazione specialistica per gli iscritti agli ordini professionali. Sono inoltre previste modifiche al codice penale per regolamentare eventuali abusi legati all’utilizzo dell’IA.


Rispetto alla proposta iniziale del governo, il testo approvato dal Senato introduce alcuni cambiamenti rilevanti:

  • Eliminazione dell’obbligo di watermark per contenuti generati dall’IA.
  • Riduzione delle fattispecie di reato legate all’uso improprio dell’IA.
  • Restrizioni sull’IA solo per finalità generali, escludendo ambiti specifici come difesa e cybersecurity.
  • Meno vincoli per la ricerca, agevolando l’uso dell’IA in ambito scientifico e accademico.
  • Maggiore discrezionalità per la magistratura, con l’obbligo di autorizzazioni specifiche per l’utilizzo dell’IA nelle indagini preliminari.
  • Aumento delle deroghe per la polizia nell’utilizzo delle tecnologie IA.
  • Obbligo di data center nazionali per la Pubblica Amministrazione.
  • Decreti per regolamentare l’addestramento dell’IA “made in Italy” e le metodologie di machine learning.
  • Attribuzione alla CONSOB e all’IVASS del ruolo di vigilanza sull’uso dell’IA nel mercato finanziario, con poteri di ispezione per le tecnologie ad alto rischio.
  • Finanziamenti per le PMI attive nello sviluppo di tecnologie quantistiche.

Dopo l’approvazione del Senato, il testo passa ora all’esame della Camera dei Deputati, dove potrebbero essere apportate ulteriori modifiche. Il dibattito sull’Intelligenza Artificiale rimane acceso, con posizioni divergenti tra chi auspica una maggiore regolamentazione per garantire la sovranità digitale e chi, invece, punta a una maggiore flessibilità normativa per incentivare l’innovazione nel settore.

Fonte: key4biz